Partiamo da piazza Municipio. Metro 1 fino a piazza Garibaldi e poi con il sottopasso verso la stazione della Circumvesuviana direzione Baiano. Siamo diretti a Casalnuovo, uno dei 90 comuni dell’area metropolitana di Napoli, geograficamente al centro della maledetta Terra dei fuochi, quella porzione del ricco e fertile agro campano devastato e inquinato dalle cosche criminali che hanno avvelenato la loro stessa terra. Siamo stati invitati all’incontro “Dalla terra dei fuochi alla terra di giustizia”, voluto ed organizzato per il15 marzo da Angelica Romano responsabile dei Corpi civili di Pace e al quale partecipano Massimo Pelliccia, sindaco di Casalnuovo, Gerardo Iorio viceprefetto e commissario Terra dei Fuochi; Domenico Tuccillo sindaco di Afragola, Salvatore Cantone presidente associazione antiracket “Domenico Noviello”, il Generale Sergio Costa, comandante Regione Campania Carabinieri forestali, Antonio D’Amore coordinatore provinciale di Libera, Lucio Righetti coordinatore osservatori civici Campania, Enrico M. Borrelli, presidente forum nazionale servizio civile AMESCI. A Casalnuovo cerchiamo l’auditorium, la sala municipale o il teatro che, secondo le nostre previsioni, visto l’elenco delle autorità civili e militari segnate tra gli oratori, avrebbe dovuto ospitare l’evento. Nessun auditorium, nessuna scorta, nessuna kermesse mediatica. Un modesto parco privato, due ragazzi all’ingresso che ci indicano scala e piano dell’appartamento che accoglie l’incontro. Si tratta di uno dei tanti beni confiscati alla malavita che il comune di Casalvuovo ha assegnato ad associazioni, gruppi, cooperative. L’appartamento è la sede dello sportello antiracket e contro l’usura, voluto e gestito dall’imprenditore Salvatore Cantone che da quando più di dieci anni fa ha rifiutato di pagare il pizzo dedica la sua vita ad aiutare le persone a non sottostare all’infame ricatto. I giovani presenti sono i volontari del Servizio Civile e della sezione speciale Corpi Civili di Pace. Sono più di 50 mila le persone, al di sotto dei 29 anni, selezionate per dedicarsi a un’attività di volontariato civile organizzato dalle istituzioni. Alessandro, Federica, Giovanni, sono stati assegnati alla Cooperativa A.R.S., acronimo di Alberto Rosario e Salvatore vittime innocenti delle guerre di camorra. Curano, dallo scorso gennaio, un appezzamento di terra di 21 mila metri quadri, sottratto all’abusivismo edilizio. Gerardo Iorio, viceprefetto commissario Terra dei Fuochi, che ha fatto suo il progetto di coinvolgere i CCP nell’attività del suo Ufficio, elogia l’impegno e la caparbietà dei ragazzi coinvolti. Il progetto è complesso ed ambizioso: sostenere le Amministrazioni dei 90 comuni dell’area metropolitana di Napoli nell’opera di prevenzione dei reati ambientali. Angela Romano, ideatrice e curatrice del progetto, racconta come i giovani partecipanti fossero all’inizio spaventati per il compito loro assegnato: andare presso le Amministrazioni, nei diversi uffici comunali e verificare l’attuazione delle buone pratiche di tutela ambientale, in attuazione delle normative emanate. “Dopo i primi incontri sono tornati proponendoci di organizzare corsi di formazione per gli operatori comunali che sembravano essere completamente all’oscuro degli strumenti a loro disposizione. Un ben salto professionale, culturale e civile”.Iorio correda di tante informazioni il suo intervento. “L’azione di contrasto ai crimini ambientali è stata articolata in azioni di vigilanza, affidata ai 200 militari assegnati alle province di Napoli e Caserta nell’ambito delle operazioni strade sicure; attività di affiancamento dell’esercito alle forze di polizia, le uniche che possono svolgere azioni repressive somministrando sanzioni ed effettuando sequestri; controlli straordinari mirati con l’impiego di più di 100 uomini tra i diversi corpi di polizia”. Nell’ultimo anno sono state applicate multe per più di 800 mila euro, un risultato enorme se si considera che l’anno precedente l’ammontare delle stesse non superava i 20 mila euro. Il sindaco si mostra orgoglioso di ospitare l’iniziativa e vanta i successi della sua amministrazione: “Più del 90% dei beni sequestrati alle cosche sono stati assegnati e utilizzati al meglio dal Comune. I risultati sono tanti, anche se non possiamo nasconderci che il nostro è un territorio difficile e il lavoro da fare è ancora tanto”. Gli fa eco Angelica Romano: “La presenza dei Corpi Civili di Pace a Casalnuovo è una sperimentazione nella sperimentazione. I CCP sono nati per dar seguito alle tante richieste provenienti dagli organismi internazionali impegnati in missione di pace nel mondo. Mentre Germania, Svezia, Spagna hanno da tempo una struttura organizzata in grado di inviare volontari per assistere le migliaia di vittime innocenti di guerre e disastri naturali, in Italia non esisteva un corpo civile di volontari adeguatamente formato o organizzato. Da qui l’idea e l’organizzazione dei CCP. Poi ci siamo detti: ma in Italia ci sono vere e proprie zone di guerra, e la terra dei fuochi è tipico esempio. I risultati ottenuti e l’entusiasmo dei nostri ragazzi ci spingono a ritenere che avevamo ragione”. L’orgoglio di Angelica Romano è più che giustificato. “Quando i nostri ragazzi hanno incontrato i tecnici e gli amministratori del capoluogo, ci è stato chiesto di trasferire l’attività nella grande città. La nostra soddisfazione è che dalla periferia, dalla provincia vengono novità che la grande città ci invidia. Quello di oggi è uno dei 100 passi verso il 21 marzo, giornata della memoria che dal 1996 Libera organizza in tutta Italia per ricordare le vittime innocenti delle mafie. Noi a Casalnuovo non abbiamo voluto fare una celebrazione rituale, ma dare testimonianza concreta del nostro impegno civile”.
(Giuseppe Capuano )