La giornata di formazione dei nuovi volontari/e del Servizio Civile è stata guidata da alcuni membri dei Corpi Civili di Pace che hanno spiegato le normative che regolano la gestione della confisca dei beni. Pur essendo stata emanata nel 1982 la legge sulla confisca dei beni (legge Rognoni-La Torre) è solo con la legge 109 del’96 che tali beni possono essere riutilizzati a scopi sociali. Questo risultato è stato raggiunto grazie soprattutto all’azione di “Libera: associazioni, nomi e numeri contro le mafie”, associazione che nasce nel 1995 e, come prima azione, organizza una raccolta di firme proprio per il riutilizzo dei beni confiscati. In Campania i beni confiscati alle mafie sono, attualmente, circa 2600.
I CCP hanno raccontato come intorno ai beni confiscati nasca una nuova economia scevra di infiltrazioni criminali, che tiene cura dei diritti di chi vi prende parte e che, al contempo, garantisce la buona qualità dei prodotti ottenuti, ad esempio, da orti e biofattorie sociali. Spesso i beni confiscati vengono intitolati alle vittime innocenti della criminalità; la memoria di chi ha perso la vita ingiustamente, il racconto delle loro storie ci avvicina a queste vicende e fa in modo che le nostre coscienze non rimangano estranee, ma ci sprona a dare il nostro contributo al contrasto della criminalità in tutte le sue forme.