La dott.ssa Angela Mona ha proposto ai volontari un’attività laboratoriale sull’esercizio dell’empatia: “Linea di confine” prevede la suddivisione in due gruppi, uno che rappresenta quelli che vogliono oltrepassare il confine, l’altro rappresenta invece la resistenza delle forze dell’ordine; a dividere i due gruppi solo una linea retta ai loro piedi. La difficoltà dell’attività è stata nel divieto tassativo di parlare o gesticolare, e quindi è emersa la necessità di comunicare esclusivamente con la mimica facciale e con lo sguardo. Dopo i primi momenti di ilarità generale, dovuti alla difficoltà di riuscire a calarsi nei ruoli, i volontari sono riusciti ad immedesimarsi nei migranti nel momento in cui sono faccia a faccia con la polizia di frontiera. In un secondo momento l’attività è continuata con le indicazioni della formatrice, che ha chiesto ai volontari di descrivere le sensazioni e le emozioni scaturite dal confronto.