Diversi incontri, a partire da oggi, per affrontare un tema delicato: la violenza di genere. È stato analizzato da vari punti di vista, grazie alla prof.ssa Angelica Romano: la sua fenomenologia, nel tempo; gli aspetti e i costi sociali; gli aspetti giuridici. Proprio sotto il profilo normativo, diversi sono stati i progressi verso il raggiungimento di una condizione paritaria tra uomo e donna: l’abolizione dello “ius corrigendi” nel 1956, la riforma del diritto di famiglia del 1975, l’approvazione dell’interruzione volontaria di gravidanza del 1978, l’abolizione dell’istituto del matrimonio riparatore del 1981, il riconoscimento della violenza sessuale come reato contro la persona e non più reato morale del 1996. La Convenzione di Istanbul del 2011, sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne, ha inoltre avanzato i principi e le linee guida con cui contrastare il fenomeno, focalizzandosi sul paradigma delle tre p: prevenzione, protezione e promozione.
Dal punto di vista culturale, la violenza di genere risulta da un bagaglio di stereotipi tramandati dalla società, alcuni dei quali sono stati superati nel tempo, altri si sono invece radicati, fino a diventare parte integrante della cultura della società.
Sono stati analizzate poi nello specifico le espressioni della violenza. La violenza fisica, che comprende coercizione e minacce, la violenza sessuale che comprende l’imposizione di rapporti sessuali non desiderati, e la violenza psicologica, che comprende denigrazioni, intimidazioni ed isolamento.